venerdì 5 febbraio 2010

Erri ti presento Sally


Un post che nasce in un pomeriggio di pioggia e mal di testa, ma comunque un buon pomeriggio.
Ci sono per me sensazioni assimilabili, luoghi assimilabili, nomi assimilabili, dolori assimilabili, persone assimilabili…Per esempio i nomi Sara e Linda, Tommaso e Niccolò o le tinte ocra e melanzana, lavanda e verde salvia. Ci sono anche i giorni della settimana che hanno ognuno un colore preciso (lunedì azzurro, martedì giallo, mercoledì rosso, giovedì verde scuro, venerdì nero, sabato blu, domenica bianca), così come i mesi dell’anno, i numeri, le lettere dell'alfabeto e gli stati europei.
Più difficile è spiegare la vicinanza di alcune sensazioni, apparentemente così distanti e sconosciute come quelle che nascono dopo un funerale (molto simile nel mio cuore ad una festa di fine anno) o alla vista del mare d’inverno sotto una pioggia fredda (rassicurante come la moquette della casa dove vivevo da piccola o come l’odore dei fiori di magnolia).
Il mare d’inverno sono andata a vederlo ieri sera, prima di tornare a casa per cena, mi sono avvicinata alla spiaggia e a quel rumore confortante, ho respirato il vento del cielo, ho sorriso e con calma mi sono allontanata.
I dolori assimilabili sono ancora più complicati da individuare, ma ci sono: un dito chiuso nel cassetto è un tradimento, una fitta continua alla testa è una sconfitta, un mal di stomaco è la paura che tormenta. Le emozioni assimilabili sono secondo me le più belle e anche le più evidenti, io ne ho moltissime: programmare una serata diversa, preparare una cena per una persona speciale, iniziare un libro, progettare un viaggio, piantare un fiore sono decisioni a lungo termine, sono vittorie posticipate che assaporo col passare del tempo, più ancora che nel momento in cui comincia la musica, arrivano gli ospiti, si chiude il bagagliaio, finiscono le pagine, spuntano le foglie.
Queste sono le emozioni più belle, le sorprese invece no: un campanello inaspettato, un telefono che squilla di notte, uno schiaffo, una festa con trombette, un rimprovero senza pudore sono cose violente, angoscianti e difficili da rimediare.
Tra le sensazioni assimilabili ci sono anche accoppiate incrociate, come canzoni con profumi, odori con immagini, dolori con luoghi, sorrisi con parole scritte.
Erri, che per ora è solo nel titolo del post, nella mia mente è accoppiato; sia con persone fisiche, sia con emozioni, film, paesaggi, note musicali. E qui entra in scena Sally.
Erri è Erri de Luca, e Sally è la Sally della canzone.
Nei libri di questo scrittore e nel brano di Vasco io trovo riflessioni simili, mi commuovo e immedesimo in intere frasi o passaggi: due persone che raccontano la vita a modo loro, ascoltando il rumore della pioggia, parlando di “candide carezze”, di coraggio e di errori. Così come li sento io.
Sia chiaro, non amo particolarmente Vasco (Erri invece mi piace moltissimo), ma in Sally ha messo tutto, ha cantato al femminile, ha espresso dolori e paure che ho conosciuto, così come Erri nel suo “In nome della madre” ha addirittura partorito.
Forse queste emozioni hanno anche il medesimo colore, hanno ugual profumo e sono chiuse nello stesso paesaggio.
Non avrei potuto assimilare due autori più diversi probabilmente, e probabilmente questo post è solo un delirio pre febbrile...

Quando saremo due
Quando saremo due saremo veglia e sonno,
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà
saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l'uguale di nessuno
e l'unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l'universo
diventerà diverso.


(Quando saremo Due. Erri de Luca)

2 commenti:

  1. Condivido con te la sensazione di calma che dà il mare, se hai la tempesta dentro di te, questa sembra placarsi o almeno attenuarsi...non ho letto mai nulla di Erri de Luca, ma dopo le tue parole sono tentata....

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  2. Sì...senza il mare non saprei stare...così come senza leggere. Non so darti un consiglio preciso, "In nome della Madre" è un libro dolce e adatto al Natale, "Non ora non qui" (il primo di Erri e anche il primo che ho letto) è particolare, "Montedidio" è bellissimo e per quanto mi riguarda molto profondo. Se invece vuoi partire dall'ultimo ("Il peso della farfalla") vai sul sicuro, è breve ma intenso.
    Nel mezzo ci sono tantissimi altri scritti che non ho letto ancora, ma rimedierò presto.
    Non sono obiettiva su Erri perchè sono legata affettivamente alle sue parole.
    Se ti capita vai a vederlo anche a teatro o cercalo su you tube, è come il mare d'inverno...

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