domenica 28 marzo 2010

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Oggi vera giornata di primavera qui.
Sole, vento tiepido, la gatta felice che saltellava in giardino e ora, mentre scrivo, le rane che gracidano senza pudore.
Odio la domenica purtroppo e oggi le nostalgie si sono fatte sentire parecchio...pancia e testa hanno fatto il loro bravo lavoro di somatizzazione e così un barlume di sorriso mi si è stampato in faccia comunque. Salutare i vicini "ma allora è vero che te ne vai???", "sì sì, ma torno eh...", "ma la mamma ti lascia andare?"..blablablabla...
Non aiuta, nè a prendere decisioni, nè ad essere fiera di qualcosa di mio. E ora ne avrei tanto di bisogno di essere fiera. Mettermi alla prova, avere la sensazione di riuscire, di bastare, di prendere le decisioni giuste...cose che mi ripeto da anni, inutilmente.
Perciò oggi, primo vero giorno di primavera per me, con la testa stordita dal cambio dell'ora e da tutti gli altri cambi, mi sono armata di carteggiatrice e sono uscita. Non ho ucciso nessuno (ammesso che si possa ammazzare con una carteggiatrice), ma ho "portato a nudo" la carriola di legno che sta in terrazzo, quella dove mamma mette i vasi di fiori. Una buona ora di solitudine e rumore che spazzava via tutti gli altri, voci e pensieri compresi. Ma una volta che "si porta a nudo" qualcosa lo si espone, lo si rende fragile e attaccabile...occorre dunque proteggere se non si vuole perdere. Anche nella vita è così dopotutto, ci vuole una coperta nei momenti di freddo e debolezza. Dunque con flatting e pennello ho salvato la carriola: ora l'acqua delle piante e il vento di mare non potranno attaccarla troppo, una pellicola difensiva, trasparente, discreta e sicura la proteggerà.
Qualcuno sa se esista del flatting per esseri umani?

domenica 21 marzo 2010

Frittata vegan di Giorgia


Come promesso ecco una ricetta. Molto buona, molto facile, molto economica.
Di ritorno dal Corso di Agricoltura Sinergica di Terra! al quale ho partecipato come cuoca, sono piena di idee culinarie da sperimentare e ho imparato moltissimi modi per utilizzare le verdure di stagione in modo sempre diverso.
Per esempio la frittata vegana di cui scriverò in questo post. Premetto che non sono vegana, ma neanche vegetariana...troppe uova e troppo formaggio, però, non fanno bene a nessuno, quindi una ricetta che sia buona e pure piuttosto sana fa sempre piacere!
Un'ulteriore e importante caratteristica di questo piatto è il tipo di cottura: non si tratta infatti di una "frittata fritta", bensì di una sorta di farinata cotta nel forno, il che nuovamente non guasta.
Ecco gli ingredienti:

- farina di ceci
- acqua
- verdure fresche a piacere*
- cipolle, sedano, carote, prezzemolo per il soffritto
- olio extravergine di oliva
- sale
- pepe
- rosmarino

* in realtà è possibile usare anche avanzi del giorno prima, nella frittata della foto, ad esempio, oltre agli spinaci freschi c'è qualche patata al forno della sera precedente, un poco schiacciata e mescolata a tutto il resto.

Preparazione:
Non ho messo volutamente le quantità degli ingredienti, perchè io e Giorgia ci siamo regolate ad occhio, con ottimi risultati comunque.

Sciogliere bene (occhio ai grumi!) la farina di ceci in una bacinella di acqua tiepida precedentemente salata, il composto deve risultare liquido. Lasciare circa 6 ore a riposo. Intanto sbollentare le verdure scelte (con spinaci o bietole per esempio il risultato è molto buono) e saltarle in padella con un trito di carote, sedano, prezzemolo e cipolla. Versare gli ingredienti ben rosolati nel contenitore con la farina di ceci, regolare di sale e aggiungere un pò di pepe. Ungere d'olio una teglia larga e bassa, distribuire la "pastella" in maniera uniforme e infornare. Noi abbiamo usato un forno molto lento, usando un tegame alto 3 cm circa, la frittata ha cotto un'oretta. Per controllare se è pronta è sufficiente assicurarsi che sia dorata in superficie, soda al centro e croccante sui bordi. Prima di servirla spolveratela con un pò di rosmarino triturato finemente e aggiungete un filo d'olio a crudo.
Buon appetito!

Difficoltà: facile
Cottura: dipende moltissimo dalla potenza del forno, navigare a vista!
Costo ingredienti: basso

martedì 16 marzo 2010

mi casa es tu casa...


Ecco le buone notizie. In realtà sarebbe un pò prematuro...non c'è nulla di sicuro...ma magari scriverne porta bene!
C'è odore di casa nuova, leggi indipendenza, si va a vederla la prossima settimana e nel frattempo si sogna. E' successo tutto molto in fretta. Una telefonata, una proposta, un paio di domande e una risposta: sì! L'appartamento dev'essere molto carino, la zona è splendida e tranquilla, ho (avrò, forse!) una stanza tutta mia e un grosso terrazzo dove prendere il sole e piantare ogni sorta di vegetale mi verrà in mente. Potrò sperimentare le mie idee agricole e culinarie, avrò del tempo per sedermi sul letto e pensare e, ancora più interessante, avrò del tempo per non riflettere e non pensare a niente. Non vedo l'ora.
Intanto, per sicurezza, domani me ne vado qualche giorno, mi attende un corso dell'Associazione in cui farò la cuoca e terrò una breve lezione...spero di riuscire a stare un pò con me, una volta tanto! Ho appena chiuso il borsone, magliette colorate, pantaloni comodi, ciabatte di lana rossa e stivali di gomma gialla. Musica, libri, sorriso, poncho di lana e crema per le mani. In realtà credo ancora di passare cinque giorni di relax quando invece dovrò cucinare per quasi 20 persone...ma in previsione di cene affollatissime sul mio futuro tetto occorre fare pratica!
E' passato parecchio dall'ultimo post "utile", perciò cercherò di rimediare inserendo prossimamente qualche ricetta nuova, magari vegetarianveganblabla...insomma qualcosa che imparerò nelle prossime ore. Non garantisco però, può essere che il panorama della Liguria di Levante o la finestra del mio nuovo nido d'amore ruberanno la scena alla zuppa sinergica di stagione...

martedì 9 marzo 2010

La neve di marzo


Oggi giornata di neve. E' il 9 marzo e fa un freddo cane. In questo martedì, giorno pari e dunque infausto nella mia testa a settori, è andato tutto storto.
La bufera di fuori è entrata dentro, in casa, nel mio corpo e nella mia testa.
Proverbiale incapacità di gestione. Di ogni cosa. Ecco i "pensieri positivi" che aleggiano, per non dire invadono, il mio cervello. Decido di lavorare ma i risultati mi sembrano scarsi, provo ad ascoltare musica ma do spazio solo alle ballate massacranti di Nick Drake, tento con la cioccolata per sentirmi in colpa subito dopo. Allora leggo, dico io...Erri a sto giro fa troppo male, poesie dunque, sono brevi e veloci.
L'errore però continua a tornare, una Dickinson con api e trifogli era troppo spensierata per il mio istinto distruttore, dunque l'occhio è caduto su La corsa del tempo della Achmatova.
Titoli rassicuranti come "Strinsi la mano sotto il velo oscuro..." o come "Il canto dell'ultimo incontro", stuzzicano la perversa voglia di farmi del male. Leggo e penso al ragazzo che mamma ha salutato stamattina per l'ultima volta, tra l'incredulità della gente smarrita, troppo grossa è una cosa così. Penso anche a me, alle persone a cui ho detto addio in questi anni, rifletto sulle parole di un Amico e sulla mia convinzione della "dispensabilità" (come contrario di indispensabilità) di tutti.
Penso a come saper parlare, anche urlare e piangere se necessario ed essere ottimisti siano qualità che possono salvare la vita. Aspettarsi sempre il peggio, posticipare le gioie immaginandole lontane e quasi impossibili, essere sempre pronti alla lotta, è davvero una merda.

La sentenza

E sul mio petto ancora vivo
piombò la parola di pietra.
Non fa nulla, vi ero pronta,
in qualche modo ne verrò a capo.

Oggi ho da fare molte cose:
occorre sino in fondo uccidere la memoria,
occorre che l'anima impietrisca,
occorre di nuovo imparare a vivere.

Se no...Oltre la finestra
l'ardente fremito dell'estate, come una festa.
Da tempo lo presentivo:
un giorno radioso e la casa deserta

A. Achmatova

Prometto che nel prossimo post ci saranno sorrisi, buone notizie in arrivo.

martedì 2 marzo 2010

far far


Musica.
E' un argomento che non ho ancora toccato, ma forse perchè non ho un gusto musicale preciso. O meglio, so cosa non mi piace (quasi per nulla la metal e l'hip hop, per esempio)e dunque mi muovo di conseguenza nell'ascolto e negli acquisti.
La musica italiana (De Andrè, De Gregori, Guccini, Battiato, Elisa, Gazzè, CSI, PFM...) e in particolare quella straniera (Coldplay e Depeche Mode su tutti), hanno il loro ampio spazio nelle mie giornate. La classica la ascolto di rado, banalmente per rilassarmi, così come la new age. Mi drogo di colonne sonore (Il favoloso mondo di Amélie, American Beauty, I diari della motocicletta) e di rock anni 60-70-80 (Lou Reed in assoluto il migliore, David Bowie, Rolling Stones, Jethro Tull, King Crimson, Led Zeppelin, Deep Purple, Credance Clearwater Revival, Nick Drake, Cat Stevens, Emerson Lake and Palmer, Jefferson Airplane...). Ma poi ascolto anche i Joy Division, i Massive Attack, gli Oasis, i Blur...insomma, non scelgo.
A questo punto, forse, c'è da chiedersi cosa c'entri il testo che sta appiccicato qui sotto, l'artista non è citata nel mio confuso elenco e io stessa la conosco poco. Ma è un periodo, questo, dove le parole della canzone sembrano fatte apposta per me.

Il titolo è far far e la cantante è Yael Naim

Far far, there’s this little girl
she was praying for something to happen to her
everyday she writes words and more words
just to speak out the thoughts that keep floating inside
and she’s strong when the dreams come cos’ they
take her, cover her, they are all over
the reality looks far now, but don’t go
how can you stay outside
there’s a beautiful mess inside
how can you stay outside?
there’s a beautiful mess inside

far far, there’s this little girl
she was praying for something good to happen to her
from time to time there’re colors and shapes
dazeling her eyes, tickeling her hands
they invent her a new world with
oil skies and aquarel rivers
but don’t you run away already
please don’t go oh oh
how can you stay outside?
there’s a beautiful mess inside
how an you stay outside?
there’s a beautiful mess inside
take a deep breath and dive
there’s a beautiful mess inside
how can you stay outside?
There’s a beautiful mess
beautiful mess inside
oh beautiful, beautiful
far far there’s this little girl
she was praying for something big to happen to her
every night she ears beautiful strange music
it’s everywhere there’s nowhere to hide
but if it fades she begs
“oh lord don’t take it from me, don’t take it yourselves”
i guess i’ll have to give it birth
to give it birth
i guess, i guess, i guess i have to give it birth
i guess i have to, have to give it birth
there’s a beautiful mess inside and it’s everywhere
so shake it yourself now deep inside
deeper than you ever dared
deeper than you ever dared
there’s a beautiful mess inside
beautiful mess inside


buon ascolto...