mercoledì 19 gennaio 2011

What's the frequency Kenneth?


A che frequenza sto vivendo? Che strada devo prendere?
Ho la febbre alta e spero che queste domande esistenziali altro non siano che un delirio da ebollizione cerebrale.
E' un periodo denso, pieno di impegni, novità, iniziative e opportunità da cogliere.
E proprio lì si nascondono i dubbi: sono da cogliere per davvero tutte queste possibilità o è meglio posticipare, rinunciare e lasciare perdere?
Non si può fare tutto, questo lo so...ma non ho certezze, nessuna delle opportunità che ho è per sempre: il dottorato è ancora in forse, il Belleville dopotutto mi impegna seriamente solo una volta al mese, il corso da project manager dei miei coglioni tra qualche settimana finirà, così come il corso volontari della Gigi Ghirotti. L'unica "proposta seria" è quella del Festival (della Scienza, non di Sanremo, capisco che visto il periodo dell'anno e la mia indiscutibile avvenenza potevo tranquillamente essere contattata per affiancare Belèn) e io ho accettato senza farmi troppe domande. Ho sbagliato forse, non so. E' una cosa bella, è mia e mi fa sentire in grado di fare. So che questa decisione dovrò difenderla dai mille altri impegni di lavoro, sicuramente per me più importanti e tanto tanto voluti, ma l'animazione mi piace e mi riesce, credo.
Perciò in questi pomeriggi febbricitanti, mentre aggiorno gli eventi di Terra!, leggo approfittando degli intervalli di effetto della Tachipirina e gioco con la gatta, penso a cosa sia meglio, più giusto per me e per il mio futuro.
Nel groviglio di pensieri non ci sono i sentimenti, non troppo per lo meno. Quelli li lascio fuori, mi bastano le mille incognite sul lavoro e sul resto della mia vita, non riuscirei ad analizzare anche le possibilità emotive che ho davanti a me, ammesso che ce ne siano...tra l'altro.
Per il resto non tutto il male vien per nuocere no? Quindi questi giorni di sudate, mandarini, fluimucil e coperte meglio sfruttarli per rilassarsi, depilarsi, coccolarsi, rispettarsi...

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