mercoledì 27 aprile 2011

Critical


Le ultime energie che ho in corpo le riverso qui, oggi.
Di ritorno dal Critical Wine 2011, l'anno scorso non scrissi nulla su questa manifestazione, chissà poi perchè...
In realtà è una sorta di grande ricorrenza, un anno fa conoscevo il vicino-vicino e andavo ad abitare in Campopisano, proprio la notte di Pasquetta, con la febbre alta e le tonsille gonfie.
Questa volta sono stati tre giorni strani, sospesi su un altro pianeta, lunghi ma brevissimi, dove il lavoro si è mescolato al volontariato, dove Terra! c'è stata meno del previsto ma Elena c'è stata tantissimo. Pur essendo sempre circondata da facce amiche e sconosciute sono riuscita a ritagliarmi parecchio spazio, pisolini pomeridiani in ostello, letture serali in tenda, dormite nell'erba. Come al solito mi ha caratterizzata una discreta narcolessia, dettata non solo dall'alcool, ma poco invalidante visto che i turni del mattino non me li ha tolti nessuno.
Ora ascolto Pyro dei Kings of Leon e sfoglio vecchie lettere e vecchie foto, giornata di nostalgia, ma non per Montaretto: a differenza dei miei compagni di viaggio è il passato che mi manca in questo giorno di lavoro a ciclo continuo. La faccia di mio padre, che ricordo sempre pochissimo, nonostante la mia proverbiale memoria fotografica, mi guarda qui sul tavolo e io vorrei dirgli un sacco di cose. Vorrei raccontargli che ho scritto un lungo e dettagliato preventivo, che il vino che ho bevuto gli sarebbe piaciuto tanto, che qualche amico che capisce ciò che provo forse esiste, che la gatta farà l'ultimo vaccino venerdì e che anche se non vado mai a trovarlo lo penso ogni giorno.
La foto che ho scelto è l'unica, in questo blog, dove si intuisce un poco la mia faccia, ma sta lì perchè mi rappresenta, con i miei anelli: quelli delle nonne, quello al pollice che ho comprato l'anno scorso con l'intento di sposarmi con me stessa e quello tortile, semplice e complesso come me, l'ultimo arrivato.
Nell'immagine sono a Critical Wine, l'ha scattata il solito fotografo, cogliendo un attimo di riposo tra un turno e l'altro e un bicchiere e l'altro...chissà a cosa stavo pensando, con il mare dietro le spalle e le idee complicate nella mente.
Ho delle esigenze in questi giorni, che mi sembrano sacrosante e che devo mettermi in testa di ascoltare, chissà se ne sarò capace o tenderò, come al solito, a soprassedere. Nel frattempo ora è tardi, ho lavorato tantissimo, fatto pilates nonostante la caviglia urlasse e domani ho animazione...perciò ora prendo la gatta sotto l'ascella e mi trascino a dormire.
Domattina ricomincerò a ricordare...

P.S. e per la foto, grazie a Sex.

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