domenica 26 giugno 2011

Ci sarà sempre un altrove


Questo post è molto personale. Non che gli altri non lo siano, ma questo lo è di più. E non so come iniziare a dire che non ce l'ho fatta, che molte delle cose nuove e belle iniziate nel 2010 stanno fallendo nel 2011 e io non riesco a prenderle al volo. Mi scappano di mano alla velocità della luce, tutte contemporaneamente, senza che abbia il tempo di trovare un rimedio.
Ieri ho ascoltato le parole di una persona, e la voce meravigliosa di un'altra...e in entrambi i casi mi ha preso il magone. Se si cerca sul web la definizione di magone la prima che si trova è: condizione di chi è moralmente avvilito, nodo alla gola. Perfetto. Io mi sento esattamente così, moralmente avvilita per aver fatto scelte difficili e sbagliate, per aver creduto di poter riuscire in cose più grandi di me, per non essermi accorta in tempo di aver imboccato la strada dell'errore. Ieri, l'uomo dagli occhi blu, grandi come quelli di mio padre, ha detto che "ci sarà sempre un altrove"...dove? Perchè io ora ne avrei proprio bisogno. Un posto dove non sono costretta a chiedere aiuto, dove non devo ammettere davanti alle persone che amo di più che ho fallito, che la fiducia che avevano riposto in me non era ben custodita, che da sola non ce la faccio. So che la ruota gira, che poi le cose cambiano in un modo o nell'altro, che non sempre ci sono difficoltà, ma così in basso non ero mai arrivata, così colpevole non mi sono mai sentita. Di solito quello che accadeva non era strettamente legato alle mie decisioni, ora sono io che muovo il gioco e io che non riesco ad uscirne. Non posso scaricare il peso su nessuno, sfogarmi, cercare di spiegare o giustificarmi, solo devo provare ad uscirne, devo trovare l'altrove dove tentare di ripartire. Devo aiutarmi e non so da che parte cominciare.
Chiudo con un pezzo della canzone più bella di ieri, mentre in cielo svolazzavano strane luci e il lago stava calmo all'orizzonte:
"...e come fa un giorno così semplice a complicarsi tutto che sembra di non farcela, come si fa se non si può sorridere se l'aria si fa spessa se il tempo sembra cenere, dov'è che va il pianto quando non è qua a liberare l'anima o chissà...vado giù vado giù vado giù a nascondermi e non lo so mica perchè forse per rimanere un pò sola con me, per parlare con me..."
(Vado giù, Musica Nuda)

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