mercoledì 31 agosto 2011

L'uomo dai mille spaghetti


E' morto l'uomo dai mille spaghetti.
L'uomo dai mille spaghetti era mio nonno.
Non ho mai avuto un buon rapporto con lui, anzi, è morto vecchio e ha sofferto poco.
Ma è morto in un momento non poco difficile per la mia famiglia: io in ospedale, zio in ospedale, mamma stanca e provata da un'estate di lutti dolorosi.
Oggi ci sono stati i funerali, io ci sono arrivata con una colica in corso e così sono sembrata di sicuro la più addolorata di tutti. Gli uomini della confraternita hanno salutato mio nonno con le loro bellissime preghiere in latino, recitate da un compagno di deportazione ancora vivo, visibilmente emozionato e fiero del suo addio.
Ora la casa sarà più vuota, anche i pensieri lo saranno e i ricordi troveranno il loro giusto posto. Poche ore prima che morisse sono riuscita a dirgli ciao come desideravo e poi, prima che venisse chiuso, sono riuscita a mettere accanto a lui un rotolino di spago che non si sa mai. Lui era l'uomo dai mille spaghetti ovunque, nelle sue cose o addirittura su se stesso tutto era tenuto insieme da un pezzetto di corda. Corde al posto dei lacci delle scarpe, corde per appendere il bastone, corde per gli occhiali, corde come cintura, corde per accendere la luce sul comodino, corde per legare il berretto alla testa, corde per fermare la radio sul ripiano, corde per appendere il cestino delle caramelle accanto al letto, corde corde corde...
Anche la foto che abbiamo scelto lo ritrae che chiacchiera, col suo cappellino bianco e un cordino al collo, chissà a cosa gli serviva.
Quindi, prima di infilare sotto al raso grigio perla un rocchetto di spago da pollo ho pensato, se mai dovesse davvero esserci questo famoso viaggio, che possa affrontarlo con uno spaghetto...

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