domenica 18 dicembre 2011

Piccolo vs Grande


Per il titolo andava bene anche "Sacchetti", ma faceva troppo Natale o troppo spesa alla Basko. Il succo è comunque quello: tante cose piccole in sacchetti enormi, e oggetti giganti in mini-borsine. Non è facile rendere l'idea, lo so, ma sono in quella situazione in cui vorrei avere degli spazi dove mettermi in ordine, delle federe vuote per la roba sporca come fanno gli scout, dei pensili nudi su cui posarmi, degli astucci liberi porta-pensieri. Invece, ovviamente, non è così. Tutto si mescola e sui pensili dell'amore c'è ancora un sacco di roba appoggiata, nel sacchetto della biancheria da lavare ci sono anche i calzini puliti, l'astuccio dei pensieri non è vuoto ma anzi è così pieno che non si chiude quasi più, nelle stanze della mia vita mobili inutili ovunque, che si mescolano con cassettiere nuove e sgombre.
Non riesco a iniziare percorsi felici senza zavorre, voltare pagine e chiudere libri senza tornare indietro a leggere frasi importanti, buttare via soprammobili orrendi per lasciare spazio a fiori colorati.
Ho pensato che forse il problema potrebbe essere nella sostituzione, ogni cosa che elimino la penso immediatamente rimpiazzata da qualcos'altro e probabilmente il guaio è proprio questo: stanza vuote da arredare piano piano, biancheria nuova ancora nelle scatole da scartare al bisogno, pensieri negativi (ma pure quelli positivi, perché no) lontani nella mente, mensole pulite che rimangono libere per future presenze. Questo per me è impossibile, mai fatto: finisce un amore e io attivo lo sgombro forzato, muore un gatto e ne miagola subito un altro, si rompe una scarpa e ho già il paio nuovo nella borsa, alla terzultima pagina di un libro entro da Feltrinelli per comprare il prossimo, le pastiglie non finiranno mai perché ho sempre la scatola di scorta. E così dove rimane Elena? In un perenne trasloco sentimentale, in cui non c'è spazio per il lutto della fine, per annusare un cuscino profumato o un maglione che conta, per riflettere su quale lampada potrebbe stare meglio in soggiorno, per comprare il libro che ci ispira nel momento in cui ci ispira, per ascoltare musica sul divano senza pensare a niente.
E' quasi Natale e io ho deciso di non leggere il post sui propositi 2011 almeno ancora per un po', oggi ho comprato qualche regalo che mancava e stasera cena dalla Ale come tradizione vuole. In questo anno che finisce ho comprato una casa, ora si può dire, andrò a vivere nel 2012 in un piccolo appartamento abbracciato dai vicoli di Genova dove dovrò risparmiare più luce possibile, ma dove potrò osservare spazi vuoti che mi aspettano. Nel 2012 comincerò anche un nuovo lavoro, o forse due: avrò la fortuna di passare i pomeriggi con un paio di bimbette dalla frangia nera e gli occhi scuri e scriverò qualche articolo per una rivista che mi garba assai. Ci sono progetti belli anche in Università e cercherò di seguire anche quelli, così da raggiungere, se tutto andasse in porto, le sette attività contemporanee...non male!
In tutto questo scrivere ho perso i sacchetti dell'inizio e voglio provare a ritrovarli ora completamente vuoti, per riempire quelli piccoli con cose piccole ma meravigliose come una colazione venezuelana tra amici e quelli grandi con con cose grandi come una mezza luna gigantesca in un giardino freddo d'inverno.

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