lunedì 21 ottobre 2013

Un gatto che miagola

Oggi è iniziata con un gatto che miagola.
Non so che ore fossero, le sei forse, mi sono svegliata perché credevo di essere da mamma e pensavo che quel miagolio fosse di Agata. Ho aperto gli occhi, tastato le lenzuola attorno a me, guardato nella penombra e mi sono resa conto di essere sull'Albero, mi sono riaddormentata e ho sognato. Ho sognato di affacciarmi a una finestra, sopra a un piccolo giardino, dove una gatta nera chiamava il suo piccolo perso...miao, faceva, miao. Niente, mi sono svegliata di nuovo e sono rimasta lì, intristita per questa mamma preoccupata e per questo piccolo nei guai.
Una giornata iniziata così non può che essere di merda, anzi, dimmerda.
Dimmerda perché piove e il tuo pensiero felice comincia subito ad essere la finestra di "beltempo" in cui ritirare il bucato e metterlo disteso sul divano, che tristezza.
Dimmerda perché ti scambiano per una zoccola, in pieno giorno, sotto un palazzo pieno di uffici, solo perché sei da sola e in piedi, solo perché indossi un paio di stivali, solo perché se sei un vecchio maledetto su un'auto scura e impomatata, ti pare normale girare per la città e guardare con la faccia del "che cazzo fai, non sali?" la prima ragazza sovrappensiero che aspetta di caricare un furgone e rimettersi al lavoro.
Dimmerda perché di piovere non smette quasi mai, perciò ti tocca sdraiare i vestiti umidi sul divano col terrore mortale del puzzo di cane bagnato che incombe.
Dimmerda perché sei confusa, in ritardo, perché non ti incontri minimamente con i pensieri di chi ti sta intorno, perché non fai altro che pensare ai batteri solfatoriduttori dei quali devi parlare per poco meno di un'ora la prossima settimana.
Dimmerda perché non stai facendo le cose come vorresti, perché appena ti siedi un attimo per cucinarti uno schifosissimo tofu con l'insalata, alla radio passano Emma, Mengoni, Pausini/Minogue giusto nel tempo in cui ingoi un pranzo immondo alle due e mezza del pomeriggio.
Dimmerda perché devi caricare su Facebook l'album dell'allestimento Festival e il link al nuovo blog di SDR e scopri, sconcertata, che nelle tua ora libera si sta verificando il baco più grosso del sistema mondiale e il tuo profilo è uno di quelli bloccati.
Dimmerda perché arrivi in tempo per recuperare maglia-badge-contratto, in tempo per prenderti una secchiata d'acqua e provare a infilarti, in ritardo, a pilates, nel vano tentativo di rilassarti. Si sa, fare attività fisica con lo scazzo cosmico e tutti i muscoli contratti aiuta, sì, ad uscire idrofoba desiderando soltanto di roteare una katana davanti alla faccia di tutti quelli che ti salutano.
Dimmerda perché l'enel, per riattivare la luce nella scala del tuo condominio impiega 48 ore, più 10 giorni. E quindi le scale le devi fare al buio, la serratura la devi cercare al buio e gli stinchi sugli scalini li devi sbattere al buio.
Dimmerda perché per cena c'è di nuovo tofu. E riso. In bianco. Ed è troppo...davanti a tutto quel pallidume è davvero troppo e allora col pile giallo senape (l'eterno), i leggings del pilates, gli stivali (no, non sono una zoccola), esci di casa. Entri nel locale sempre aperto, di lunedì martedì mercoledì giovedi venerdì sabato domenica, a colazione pranzo cena dopocena notte fonda, e chiedi una birra. Un signore gentile ti guarda compassionevole, guarda il tuo impermeabile con i bottoni rosa, i tuoi stivali (ancora???), l'odore del tofu che ti porti dietro e apre il frigo mostrando una serie di bottiglie fresche. Hanno la Modelo Especial. La Modelo Especial significa ristorante messicano, significa 35.5 cl dorati e leggeri (mica 33!), significa che mangiare alle dieci una roba orribile diventa possibile, con due biscotti al cioccolato diventa quasi buono.
Quindi, morale della favola, se senti miagolare un gatto, nel dubbio, comprati una birra.
(Per inciso, alla radio ora passano Cat Stevens)

Nessun commento:

Posta un commento