domenica 20 aprile 2014

Una domenica

Oggi è Pasqua, quindi è domenica.
E' pomeriggio e c'è ancora tanta luce, io sono a casa che cucino e ascolto musica.
C'è odore di porri ovunque, mentre la torta di spinaci si gonfia fiera nel vecchio forno buio.
Mamma è andata via da poco, abbiamo pranzato insieme sull'Albero, come avevamo fatto l'anno scorso a Natale. Forse passare le feste qui è la soluzione giusta: in una casa scelta da me, arredata da me, con tutti gli aiuti e i consigli di mia madre, senza fantasmi che si aggirano a ricordarci che non ci sono più.
Ho preparato lo spezzatino, le patate saltate e la macedonia con il gelato, mi sono fatta tenere da parte da Lucadeisalumi una piccola insalata russa e due burratine, ho comprato una mini colomba dal droghiere e una bottiglia di vino rosso, ho apparecchiato con la tovaglia gialla e i bicchieri grandi, ho messo il rossetto.
Abbiamo mangiato tranquille e siamo uscite subito per non addormentarci, abbiamo fatto due passi, preso un caffè, ci siamo sedute sui gradini del Ducale a cucire il coniglio blu per quel progetto di cui scrivevo nel post scorso e abbiamo visto una mostra di fotografie, anzi due. Prima di andare in giro però abbiamo cominciato a piantare i semini che mi ha regalato il vicino-vicino e che tra un paio di settimane dovrebbero darmi zucchine e prezzemolo da davanzale...vedremo!
Ora sono di nuovo ai fornelli perché domani si va dalla famiglia bellissima sul tetto a festeggiare Pasquetta, così mi sono messa a preparare due torte di verdura senza neppure cambiarmi, insomma, sto facendo l'elegantona in cucina.
Mi aspetta un altro giorno bello, in queste settimane di mancanze e pienezze, di sole e freddo, di rabbia e tranquillità.
Ho tanta tanta voglia di camminare ma alla fine non creo mai la situazione per farlo, forse perché da sola non sono abituata, forse perché guardo i chili che aumentano e non mi decido a mandarli via, in questo periodo strano di capelli scuri color prugna e di grandi ritorni tra pentole, spezie, coltelli e taglieri, dopo mesi di cibi già pronti, crudi e noiosi.
Ci sono due libri che voglio comprare, un film che voglio vedere, un vestito che voglio cucire, una festa che non vedo l'ora di preparare. Ci sono persone che voglio guardare, negli occhi. Ci sono posti che voglio visitare, scarpe che voglio indossare, cose che voglio urlare, regali che voglio fare.
E ci sono cose che voglio scrivere, ancora e ancora.
Visto che è l'ora dei porri e che ho un mezzo sorriso, la chiudo qua con la canzone di oggi, colonna sonora di tutta la giornata, e lo so che non è il momento del pezzo del mese ma le regole qui le faccio io, dunque me ne frego.
Eccola.

Nessun commento:

Posta un commento