venerdì 23 maggio 2014

Ci sono cose che non cambiano

Ci sono cose che non cambiano, come la paura dell'abbandono, come il dolce preferito, come le abitudini prima di dormire.
Avevo già scritto, tempo fa, un post sulle abitudini, ma questa volta non è mia intenzione raccontare cosa faccio regolarmente ogni giorno, piuttosto mi piacerebbe riflettere un po' (strano...) su quello che non cambia, sulle emozioni, i gesti, i posti che rimangono sempre gli stessi. Nonostante tutto.
Nonostante tutto poteva essere tranquillamente un titolo valido oggi, perché nonostante tutto io ci sono.
Qui sul blog, nonostante i dolori, nonostante a volte vorrei essere lontano, senza mani, occhi, testa per scrivere, nonostante tutto ciò quasi ogni settimana butto giù una pagina e la mando in rete, da anni ormai.
Nonostante l'analisi, nonostante il lavoro faticoso terribilmente faticoso che faccio su me stessa, nonostante la rabbia, non sono ancora capace di piangere tanto quanto ne avrei bisogno. Solo a volte, solo al buio, solo nel silenzio prima del sonno, mi lascio andare e singhiozzo per minuti, anche per ore intere, fino ad arrivare al lavoro con gli occhi pesti e la faccia esausta.
Nonostante ci siano stati momenti difficili per la mia salute, a volte davvero pericolosi, a volte "solo" spaventosi, io sto bene e ultimamente questo benessere non cambia, anzi, qualche chilo in più forse dimostra che il mio corpo ce la fa meglio della mia testa.
Ci sono posti che non cambiano, come il fiume dove sono cresciuta e accanto al quale sono passata la settimana scorsa, con le anatre, gli alberi e la scorciatoia esattamente dove li avevo lasciati venti anni fa.
Il mio amore folle per i boschi, i sentieri, i fiori, la terra e gli animali che la abitano non cambia mai, nemmeno un poco, perciò il sabato passato sulle strade di levante con il vicino-vicino mi sentivo a casa quasi come se fossi stata a I Belli Venti.
Ci sono cose che non cambiano come l'intermittenza nella lettura, la stessa da sempre. Ora non c'è verso, nemmeno con i libri nuovi mi viene la voglia, ma so per certo che tra poco tornerà più prepotente e urgente di prima.
Ci sono sentimenti che restano gli stessi per sempre, anche se le persone per cui si provano non esistono più, perché sono lontane dalla vita che stiamo percorrendo, perché sono morte, perché sono sepolte sotto a spessi strati difensivi, perché per noi sono ancora sdraiate su una spiaggia di fiume nel giorno più bello in cui le abbiamo amate.
E poi ci sono cose che cambiano, come l'indulgenza verso noi stessi, che si può praticare anche rubando un pomeriggio al lavoro per dedicarlo a camminare camminare camminare in completa solitudine fino a sentire male alle gambe, confezionando un regalo per il bimbo bellissimo che domani andiamo tutti a festeggiare, comprando un sacco di prodotti di bellezza da provare la sera in compagnia di musica, tisana e lavoretti fai da te, regalandosi qualche ora di letto (senza esagerare) a guardare il soffitto.
Tutto quello che cambia e che resta è stato affrontato anche dal progetto Dear Teen Me, di cui in tanti abbiamo già scritto, compresa Cindy in un post meraviglioso.
Indispensabile per chiudere, a questo punto, una canzone che rimane, tra mille, una delle mie preferite di sempre, per la musica, per il video e perché dice:
You're probably right, seen from your side, that I've been lucky
but I've been meaning to crack all week.
Yes I've been involved, it never resolved into anything shocking.
Pains playing yoyo in my body as we speak.

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