giovedì 11 settembre 2014

Il colore viola

Come sempre succede quando sono catapultata ad un convegno o, ancora peggio, ad un seminario di presentazione di un convegno, sono due le vie di fuga che imbocco senza indugi:
- la fantasia
- la scrittura
Spesso queste strade coincidono pericolosamente.
Di solito penso al sesso o a cose simili, leggère, così tanto da farmi ridere bellamente sotto ai baffi. Oggi, invece, sono in linea con l'argomento del convegno, il colore, e mi guardo attorno alla ricerca di gruppi cromatici su cui posare l'attenzione. Il viola vince tutto. E' viola il ranuncolo sul desktop del relatore che parla, è viola la blusa della moglie del prof., è viola uno dei washitape incollati alla mia agenda, è viola il porta monete che ho in borsa e che vedete quassù (dopo che mi è caduto dalla borsa ndr). Credo siano viola anche i miei occhi stanchi e le mie guance impegnate nella digestione del gazpacho mangiato a pranzo, ma purtroppo io non posso vederli.
Sicuramente le follie che sto scrivendo potrebbero rientrare in uno dei post destinati ai Magnifici 5 (la vista, naturalmente), ma in questo caso l'argomento sarebbe troppo vasto per unirlo alla pagina di oggi e, soprattutto, per affrontarlo in un pieno pomeriggio digestivo.
Effettivamente è tutto il giorno che i miei momenti vengono scanditi dal colore: la stampa del poster sulla policromia, le foto al microscopio ottico scattate dalla tesista alle carotine colorate fatte qualche tempo fa, l'elaborazione digitale degli spettri di fluorescenza X, acquisiti sulle campiture cromatiche dell'opera analizzata lunedì.
E poi la mia bizzarra maglietta a pois sovrapposta alla canotta fucsia, il gazpacho meravigliosamente arancione, lo shampoo riflessante color rame che mi aspetta stasera dopo la palestra. Ecco subito un altro posto dove incontrerò un sacco di colore: i tappetini viola, le palle gialle e azzurre, la moquette verde, i pesi blu.
[...]
Che è successo?
Hai voglia di deliri sul colore, di occhi rossi, pensieri sconnessi, digestione faticosa...avevo (e ho ancora) la febbre!
Poca roba per carità e mi conosco abbastanza per darle un nome o per lo meno per intuirlo (crisi), però la maschera rame l'ho fatta lo stesso e ora ho una bella chioma fulva e luminosa, mentre, per tornare al viola, l'ho ritrovato nella tisana all'echinacea che ho bevuto poco fa. Dovrebbe favorire le difese immunitarie se non sbaglio, staremo a vedere.
Domani il convegno inizia sul serio e io spero di riuscire a sgusciare fuori dal letto prestino e a godermi i prossimi due giorni lontano dai muri freddi dell'ufficio, che poi sabato, se tutto va bene, ci si diverte davvero!

P.S. Ma se inventassi un altro progettino fotografico? Tipo se scegliessi un giorno alla settimana da dedicare al colore scattando foto tutte in tinta? Il venerdi? #fridayimincolorproject. Andata.

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