martedì 14 aprile 2015

...e penso a me

Bisogna ammettere che lo dicevo da un bel po'.
Che non riuscivo a respirare, intendo.
Ora sono a letto, febbre e bronchite bella tosta, costretta a riposarmi e a pensare a me.
Devo dire, però, che ultimamente mi sono concessa molti momenti di bellezza, attimi più o meno lunghi e ugualmente preziosi, per trovare equilibrio e dare una svolta positiva alle mie giornate.
Ho ripreso a leggere, terminando una raccolta di racconti che vegetava da troppo tempo tra il comodino e le tasche della borsa, ho comprato un libro illustrato che avevo puntato da un po' e che presto penso vedrete su Leggermente e ho letto un fumetto che avevo trovato a Roma questo autunno, di cui magari prima o poi vi racconterò.
Questa sera mi lascio coccolare dagli strascichi della giornata di ieri: passeggiata da San Rocco di Camogli alle Batterie, Punta Chiappa, Porto Pidocchio e di nuovo San Rocco, con il sole, tantissima erba, il mare profumato e una scoperta di quelle che mi esaltano assai. Lo avrete già capito, immagino, sto parlando del libro quassù, impossibile da lasciare sul banco del Centro Visita Batterie, leggero e maneggevole, pieno di tavole interessanti per scoprire e riconoscere le felci presenti in abbondanza e grande varietà tra i sentieri del Parco.
Sulla via del ritorno ho raccolto qualche piccolo rametto e ora, avvolta nel piumone e tremante di febbre, sto cercando di individuare quali esemplari ho trovato. In questo modo penso a me.
E non sono l'unica, e dire il vero: negli ultimi giorni ben due persone mi hanno detto di avermi pensata, prima in libreria davanti a un illustrato sugli alberi (che tra l'altro credo pure di possedere) e poi ad una mostra fotografica, dove l'autore ha portato avanti un progetto sulle mani e sulla loro immagine.
[Pausa delirio]
Uno dei modi migliori per pensare a me, per esempio, è stato smettere di scrivere questo post quando gli occhi hanno cominciato a farmi troppo male e la febbre a salire troppo alta. E' nel frattempo trascorsa una notte (quasi bianca) e mia madre è arrivata in soccorso con una zuppa di riso e lenticchie e una mela sbucciata, l'ennesimo modo per pensare a me.
Ho pensato a me quando, facendo una fatica impressionante, ho disdetto gli impegni di oggi e di domani e penserò a me sotto una doccia calda e profumata, o avvolta nelle lenzuola pulite che mamma ha già intenzione di preparare mentre mangio il mio pranzo con il termometro sotto l'ascella.
Ne facevo a meno di pensare a me costretta da una bronchite assassina, ma ormai che ci sono, pensiamomi.

2 commenti:

  1. Spero che tu stia presto bene... non dimenticare di pensare a te però. Quando stiamo meglio ci rituffiamo nel delirio quotidiano e non ricordiamo le cose belle imparate quando ci siamo prese cura di noi.
    io predica bene e razzolo malissimo.
    Un abbraccio... aspetto le "tue" mani

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    1. Grazie!
      Hai ragione, bisogna sforzarsi di pensare a sé, ogni tanto.
      Le "mie" mani torneranno presto, non appena uscirò nel mondo.
      Un abbraccio!

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