venerdì 18 novembre 2016

Punture e conigli


Oggi ho visto un sacco di conigli e quando dico un sacco intendo un sacco. Come si vede dalle foto, compresa quella scelta per il post, loro hanno visto me. Si sono avvicinati, sono scappati, mi hanno guardata da lontano, non mi hanno filata di striscio. Il più bello, nemmeno a dirlo, era un poco siamese, ma pure il ciccione marrone scuro non scherzava. Tutte queste morbide bestiole, incomprensibilmente rimaste a casa loro e non nella mia borsa, vivono qui, un posto in cui vado da anni, da sempre direi, ma una cosa del genere non l'avevo proprio mai vista.

Per onore di cronaca, però, devo ammettere che ho incontrato anche lui, non meno bello (se non fosse stato per la coda un tantino spelacchiata assente) e non meno spavaldo. Ha rincorso tortore su quell'albero arancione per un tempo infinito (che, da brava stalker, ho trascorso osservandolo incantata), poi si è fermato e si è dedicato ad un'altra attività: guardarmi malissimo, tanto da spaventarmi e costringermi a smetterla di dargli fastidio, giustamente.

Sto piano piano tornando indietro e risalendo lungo la settimana al contrario: l'avventura al parco è una cosa recente, successa stamattina, mentre accompagnavo mamma a fare commissioni e passeggiate. Come sta? Sente male, parecchio male, dorme male, parecchio male, ma non s'arrende, come al solito. Io sono stanca, ma va meglio di qualche giorno fa, quando in preda ad ansie, notti completamente insonni e frigo vuoto mangiavo al volo ovunque, mi addormentavo sull'Uno che attraversa la città impiegando moltissimo tempo e garantendomi quasi un'ora di sonno, aspettavo treni nel gelo di stazioni deserte.

Dall'ultimo post cosa è cambiato?
Mamma è a casa, un po' sua un po' mia, io sono (quasi) sempre con lei. Sono diventata persino bravina a fare le punture e occuparmi di tutto il resto non è mai stato un problema. Avrei solo bisogno di più tempo e di un'organizzazione un tantino più sensata all'esterno, ma, come dico sempre, gli altri non li possiamo né controllare né cambiare e per quanto mi riguarda è anche poco sensato chiedere, rispondere o far notare. Come si dice, inutile accendere la luce a un cieco.
Un'altra cosa che è cambiata, o meglio, che è cresciuta a dismisura è l'interesse per il mio libro: dopo il workshop che ho tenuto lo scorso week end ad ABCD un sacco di insegnanti mi hanno contattata, mi hanno fatto i complimenti e hanno dimostrato grande curiosità per i laboratori che ho proposto. Ne sono felicissima, pure un po' sorpresa, sicuramente lusingata e farò del mio meglio per non deludere le aspettative di tutti, comprese (e in particolare) le mie.

Domani weekend, al lavoro di pomeriggio e con qualche idea boschiva all'orizzonte, dipenderà dal tempo e dagli imprevisti, da mamma e dalla stanchezza. Per adesso il solo pensarci mi mette di buonumore e chi sono io per impedirmi di essere contenta?

P.S. Per essere certa di farmi davvero felice mi sono regalata un piccolo ordine su Demodé, ma ve ne parlo appena arriva!


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