domenica 26 marzo 2017

Un passo dopo l'altro


Niente gite in questo periodo.
Il sole è ormai tiepido, a volte persino caldo, ma il lavoro mi tiene lontana dai sentieri.
Potrei disperarmi, ma non servirebbe. Ho deciso quindi di farli qui, in città, i passi. Uno dopo l'altro.

Ieri, per esempio, ho camminato davvero e ho camminato in senso figurato, il tutto senza quasi muovermi dal mio quartiere.

Alla mattina giretto in Villa Croce, faceva così caldo che dopo i primi cinque minuti sulla panchina ho tolto maglia e calzini e mi sono goduta un'oretta di luce piena, con un libro da leggere e due cani meravigliosi che giocavano sul prato accanto a noi.
Pranzo all'aperto, crema di ceci con calamari scottati, un salto all'orto di quartiere (perché l'idea di curare un pezzettino di terra ancora non mi ha abbandonata) e una lunga passeggiata fino alla nuova gelateria dove - sorpresa! - c'era anche un mercatino delle pulci di quelli che piacciono a me: sedie vintage, macchine fotografiche, specchi sbilenchi, collane improbabili, tazze colorate e mille altre cose tra cui perdersi.

Il pomeriggio, invece, ho smesso di camminare davvero e ho cominciato a farlo in senso figurato: alle 16.30 ho presentato Robotica creativa per giovani tecnologici alla Libreria l'Albero delle Lettere, un posto bellissimo dove ho comprato libri per anni e mai avrei immaginato di diventare, un giorno, uno degli autori in vendita.
Dopo una breve introduzione dell'editore ho allestito un piccolo laboratorio per i bimbi presenti: insieme abbiamo costruito le ormai mitiche scribbling machines usando i washi tape colorati e scarabocchiando in libertà per un'oretta abbondante. Il risultato? Un grosso Bristol bianco pieno di segni, punti, strisce, e trattini di tutti i colori che sto meditando di incorniciare e appendere in corridoio, in onore di questa giornata importante e speciale.

La settimana appena trascorsa è stata anche nuovi laboratori a scuola, dove ho finalmente dato sfogo a tutta la creatività scientifica che spesso mi tengo dentro e nuovi percorsi di didattica e aiuto, che porto nel cuore e custodisco con cura.
Nei giorni che verranno non so cosa succederà, so solo che il prossimo week end non si lavora e quindi, meteo permettendo, GITAAAAAAAAA!


domenica 19 marzo 2017

Una manciata di cose


Doveva essere un post pieno di sentieri, sole, alberi e mare... e invece ho la febbre.
Niente gita, solo coperta e arretrati di lavoro da smaltire semi sdraiata a letto, ma non importa: tutto sommato avevo bisogno di riposo e il tempo fa schifo (lo dimostra la lavatrice piena che sta girando imperterrita nel mio bagno, ci fosse una volta che azzecco il giorno giusto per il bucato).

Il titolo che ho scelto dovrebbe lasciar intendere come ho intenzione di gestire il post di oggi: una manciata di cose scritte senza rifletterci troppo su, un elenco risolutore che mi permetterà contemporaneamente di fare poca fatica e di riordinare pensieri, obiettivi, scadenze e traguardi.

Direi quindi di iniziare subito:

1. Mi sono concessa dello shopping un paio di giorni fa, dopo mesi che non entravo in un negozio di abbigliamento e mi limitavo a rappezzare strappi e buchi nei vestiti. Ho acquistato tre maglie scontatissime (e bellissime) da Lo Spaventapasseri sfruttando l'ultima coda dei saldi invernali e un paio di jeans Par.co denim alla Bottega Solidale, convenienti pure quelli visti i millemila punti accumulati sulla tesserina.

2. Ho fatto rifornimento on line di materiali per i laboratori, in vista delle prime attività totalmente da free lance che mi hanno proposto. Ho trascorso una serata a spulciare siti, comparare offerte, calcolare tempi di spedizione... ora non resta che attendere la consegna!

3. I bambini e i ragazzi con cui sto facendo attività mi stanno regalando tanta soddisfazione: c'è chi ha terminato di costruire e programmare uno spirografo di Lego in metà del tempo che avevo previsto e chi ha mosso i primi passi nel campo della robotica educativa, senza scoraggiarsi e accettando di buon grado il lavoro di gruppo.

4. Mi sono cimentata nell'utilizzo dell'eyeliner e, devo dire, non ho fatto i danni che temevo. Due codine uguali uguali e tanto orgoglio! (Ah, ho usato uno di questi).

5. Ho ricevuto tutte le cartoline del giro dedicato a me di A year in a postcard, la foto quassù lo dimostra. Sono bellissime, ognuna a modo suo, perché portano con sé un pezzetto di chi l'ha spedita con un occhio di riguardo verso chi la deve ricevere. Sarebbe meraviglioso se ci comportassimo sempre così: attenti e protettivi verso il prossimo quanto verso noi stessi.

6. Ho ripreso a leggere, finalmente, e non ho altro da aggiungere!

7. Continuo a camminare nella mia città cercando e trovando la Primavera un po' ovunque. Quando succede, la fotografo.

8. Sto organizzando la prima presentazione in libreria di Robotica creativa per giovani tecnologici: sono felice, agitata isterica e grata per essere arrivata fino qui.

9. Io, mai più l'avrei detto, mi sono innamorata della canzone di Carmen Consoli e Tiziano Ferro. Perché una frase così vale tutto: "Per non farti scappare chiusi la porta e consegnai la chiave a te".

10. Sono andata al cinema e ho visto Manchester by the sea, in questo caso nessuna citazione, sono le facce che contano (e che fanno un male boia, sappiatelo).


Che sono stanca e febbricitante l'ho già detto, quindi mi auto assolvo e la chiudo qui, sperando, nel prossimo post, di poter scrivere di gite meravigliose e nuove cose imparate.



giovedì 9 marzo 2017

Gli esami non finiscono mai. Forse.

Prima di correre al lavoro mi ritaglio qualche minuto per scrivere questo post, a quasi due settimane di distanza dall'ultimo.
Che è successo nel frattempo? Nel frattempo ho studiato in tutti i momenti liberi (o quasi) che ho avuto.

Il perché dovessi studiare è una storia lunga, vi basti sapere che ho speso quattrocentoquarantaquattro euro per sostenere un esame in Università, che mi potesse consentire (forse) di rientrare (forse) nelle graduatorie per insegnare storia dell'arte (forse). Tutti questi forse risiedono nel fatto che, in verità, nelle graduatorie io già c'ero, poi fui esclusa proprio per la mancanza di un esame dal codice specifico. Cercare di capire come ovviare al problema non è affatto stato semplice: provveditorati, avvocati, sindacati e impiegati del MIUR non sono stati sufficienti e, tuttora, non ho idea di come andrà a finire.

Fatta la dovuta premessa ora sono qui che scrivo perché l'esame l'ho passato un paio d'ore fa, è andato bene benissimo e non mi resta altro che incatenarmi davanti agli uffici preposti (quali siano chi può dirlo) per regolarizzare la mia posizione in graduatoria.

L'ultimo post sul blog risale alla nascita del logo per la mia novella partita IVA nel campo della divulgazione scientifica e l'esame (in teoria) mi consentirà di insegnare storia dell'arte... che c'azzeccano??? Semplice: tutto e niente.
Sempre di divulgazione si tratta ma gli argomenti sono piuttosto distanti fra loro. Io non mi arrendo e provo a concentrarmi sul fatto che spiegare ai non addetti ai lavori qualcosa che conosco bene o abbastanza bene mi riesce facile e mi piace, il resto (si spera) verrà da sè.

Ad ogni modo, nelle ultime due settimane di lavoro e studio, studio e lavoro, mi sono concessa anche una gita bellissima. Dove sono stata lo vedete in foto, che cosa ho fatto dovrebbe indicarvelo la freccia. Dopo tanti ragionamenti abbiamo provato il sentiero super esposto che collega Camogli a San Fruttuoso, attraversando Passo del Bacio (la striscia a picco sul mare segnata nell'immagine), un percorso che non avevamo mai fatto perché le possibili vertigini ci preoccupavano un pochino, ma alla fine è andata molto bene!
La giornata era bellissima, abbiamo pranzato a pane e frittata di fronte al mare e una volta arrivati a San Fruttuoso una birretta fresca in spiaggia non ce l'ha tolta nessuno! Siamo rientrati a Camogli in battello, io fortunatamente non ho sofferto la barca come temevo e anzi ho potuto godermi il panorama scattando qualche foto (tipo quella quassù) o guardando da lontano le caprette bianche selvatiche appese sulla roccia.

Come ho già scritto su Instagram ormai qualche giorno fa, il periodo trascorso è stato bello tosto proprio a causa dell'esposizione a cui mi sono sentita costretta: nuovi laboratori da progettare, un esame da sostenere, la salute non proprio dalla mia parte e persino la gita sospesa nel vuoto. Adesso è il momento di tirare una riga su uno dei tanti punti in lista e fare spazio a cose nuove o ad arretrati che non vedevo l'ora di recuperare: uno su tutti il Leggermente per Cindy.
Ora, però, per un po' faccio tutto in sicurezza.
Olè.